Facciamoci un selfie!

 

Ebbene si, sono caduta nella trappola dei selfies. Ogni occasione è ottima per aprire la fotocamera e scattare foto al mio nuovo rossetto, al mio nuovo taglio, al mio trucco perfetto. Non importa la location: in bagno, in ufficio, in treno, in macchina. Non importa l’ambiente e il numero degli spettatori che abituati, ci guardano con aria rassegnata e a volte anche divertita. I requisiti da rispettare sono ben altri. Labbra rigorosamente pronunciate. Profilo migliore in vista, sopracciglia sollevate. Espressione talvolta sensuale altre volte da ebete. Nei casi patologici, lingua in fuori e sopracciglia aggrottate. Se davanti allo specchio mostriamo l’iphone è meglio. E’ chic, alla moda. Alla frase “facciamoci un selfie!”, siamo super pronte alla posa perfetta. Nessuna prova, caspiterina che esperte che siamo diventate. Qualche anno fa evitavamo la macchina fotografica, la preparazione durava qualche munito, la lotta a chi doveva nascondersi per non mostrare il proprio difetto. Ora no, non scherziamo! Tette in fuori, dita a V in segno di vittoria ed è fatta. Selfie perfetto. Anche l’età non importa. Si comincia alla scuola materna. E’ giusto e socialmente accettato che la formazione cominci quanto prima. Perché? Narcisismo? Bisogno assoluto di condivisione o di contare il numero di likes sotto la propria foto. Al ristorante anche se hai una fame da lupo, devi aspettare. Che senso ha mangiare una pizza o una pietanza senza farsi un selfie? E bisogna pubblicarlo sui social! E mentre si mangia bisogna controllare il numero dei likes. E’ un momento di condivisione anche quello. Virtuale. E la persona che condivide con noi il pasto che fine fa? Fa la stessa e identica cosa oppure vive il disagio di essere isolata. Perdiamo l’occasione di vivere un vero momento di unione, il dialogo con una persona che ci guarda, di cui possiamo cogliere le bellissime sfumature che il linguaggio non verbale ci regala. Gli occhi. Che sensazione meravigliosa. Quante occasioni perse. Ma farsi un selfie è indubbiamente appagante, ci piace! Soddisfiamo il bisogno di mostrarsi come vogliamo e non sempre come siamo.

Le foto possono essere ritoccate, i brufoli nascosti, la luce migliorata. L’importante è mostrarsi  e trovare l’approvazione nella propria casa virtuale. Il numero dei likes ci rende forti nella propria quotidianità. Ci si rifugia nel virtuale. Doppia vita? Una vita che si vive con costrinzione e un mondo creato dalla propria fantasia?! Non credo sia patologia e forse è riduttivo parlare anche di moda. Abbiamo indubbiamente il bisogno di piacere. La soddisfazione non nasce dalla pubblicazione del selfie ma dal riscontro positivo. Riflettiamo. A me piace assai fotografarmi perché mi piaccio più in foto che alla specchio. Ecco la soluzione. Evviva il selfie e soprattutto evviva il mondo virtuale.